Psicoterapia Costruttivista ad Orientamento Narrativo Ermeneutico (PCE)

La “Psicoterapia Costruttivista Ermeneutica” è il nome dato all’elaborazione italiana della Psicoterapia dei Costrutti Personali proposta da George A. Kelly, portata avanti alla luce di una lettura in chiave narrativo-ermeneutica della sua teoria dei costrutti personali (TCP). La sua presenza in Italia risale al 1980 grazie all’impegno di Gabriele Chiari e Maria Laura Nuzzo (“Constructivism Psychotherapy: A Narrative Hermeneutic Approach” 2010) e attualmente ancora in pieno sviluppo (“A narrative hermeneutic approach to personal construct psychoterapy” - 2016).

Sul piano clinico sostiene la possibilità di favorire nel cliente, attraverso la relazione terapeutica, la riattivazione di un processo esperienziale sperimentando costruzioni alternative a quella alla base del disturbo. In questo percorso non viene assunto un sistema di valori precostituito, ma si assume il sistema di valori dell’individuo.
Nella PCE il percorso terapeutico si fa con il cliente non al cliente in quanto viene visto come il creatore del proprio mondo e l’esperto dei suoi significati. Il terapeuta costruttivista ermeneutico collabora con la persona in un percorso di esplorazione e di conoscenza di sé, verso la creazione di nuove costruzioni narrative che permettano di uscire dalla situazione di stallo in cui si trova e di rimettersi in movimento.

In questo tipo di approccio risultano imprescindibili l’assunto filosofico dell' “alternativismo costruttivo”, che offre la possibilità di rivedere o modificare l’interpretazione del mondo e il ruolo dell’anticipazione derivante dai costrutti personali (interpretazioni personali del mondo). Quest’ultima permette di non vedere le persone come determinate dal loro passato o da condizionamenti ambientali o sociali, ma come soggetti che attribuiscono significato e valore alle proprie esperienze, sviluppando conoscenze che utilizzano nelle esperienze successive (anticipazioni).

Ciò che viene verificato come risultato del comportamento scelto può confermare le anticipazioni, oppure invalidarle e quindi portare a rivedere il punto di vista.
Una forte invalidazione accompagnata da un’impossibilità ad accedere ad anticipazioni migliori può creare un blocco dell’esperienza e il bisogno di un aiuto psicoterapico.

PSICOLOGO - PSICOTERAPEUTA

Le principali differenze

Lo Psicologo

Lo Psicologo per esercitare la sua professione deve avere come requisito la laurea magistrale in Psicologia consistente in un percorso di studi quinquennale, aver poi svolto un anno di tirocinio all’interno di strutture pubbliche o private convenzionate con l’Università di provenienza, e successivamente aver sostenuto e superato l’Esame di Stato iscrivendosi infine all’Ordine degli Psicologi della regione italiana di residenza o di un’altra regione. Solo l’iscrizione all’Ordine degli Psicologi dà diritto ad esercitare tale professione ed offre garanzie sulla qualità dell’intervento. E’ importante verificare che il professionista a cui ti rivolgi sia regolarmente iscritto all'Ordine professionale, per far questo basta consultare l’Albo dell’Ordine degli Psicologi nella sezione “Albo degli Iscritti”.

Lo psicologo usa strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di consulenza, sostegno e terapia in ambito psicologico. Tali attività possono essere rivolte alla singola persona, alla coppia, alla famiglia o al gruppo.
Quel che gli psicologi non possono fare è svolgere una terapia per i disturbi psicologici che magari possono aver evidenziato durante il loro lavoro di consulenza. Per tale attività non possiede le competenze e le conoscenze. La cura dei disturbi psicologici attiene allo psicoterapeuta.
Lo psicologo non fornisce ai suoi utenti un aiuto farmacologico, che spetta unicamente a professionisti iscritti all’Albo dei Medici.

Lo Psicoterapeuta

Lo Psicoterapeuta è un soggetto laureato in Psicologia o Medicina e iscritto ai relativi Albi, il quale ha sostenuto una formazione post-universitaria di almeno quattro anni riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca il M.I.U.R. Durante questo percorso è obbligatorio un tirocinio di minimo 400 ore presso strutture convenzionate. In genere le scuole di psicoterapia richiedono anche un percorso di analisi personale a cui lo stesso psicoterapeuta è tenuto a sottoporsi prima del termine dell’iter formativo. Dunque lo psicoterapeuta può essere sia medico che psicologo; nel caso che sia psicologo può esercitare tutte le attività dello psicologo ed in più la psicoterapia, nel caso che sia medico può esercitare le attività del medico - fra cui la prescrizione di farmaci - e quelle dello psicoterapeuta.

L'attività dello psicoterapeuta è una pratica terapeutica che si occupa della cura di disturbi psicopatologici della psiche umana di natura ed entità diversa, che vanno da forme di modesto disagio personale alla sintomatologia grave, ed agisce attraverso l’utilizzo di due strumenti, il colloquio clinico e la relazione terapeutica. La psicoterapia va quindi più in profondità rispetto alla consulenza psicologica. Lo psicologo psicoterapeuta non prescrivere farmaci
Le prestazioni rese dallo psicologo in ambito sanitario, e tutte quelle dello psicoterapeuta, sono prestazioni sanitarie detraibili ai fini fiscali secondo la normativa vigente.

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